Nicolò Vignatavan – argomento: pedagogia – Per una nuova visione valutativa degli alunni nella scuola

La valutazione intesa come riconoscimento, nell’ottica di una proiezione futura:

il voto di un insegnante ad un alunno deve essere calibrato non solo sulle conoscenze e le competenze da lui dimostrate durante le prove scolastiche, ma sul riconoscimento da parte dell’insegnante medesimo di quanto la materia in oggetto sarà SEGNANTE nell’intera vita dell’alunno, dopo il suo percorso scolastico.

Di conseguenza, un alunno che, per ragioni traverse, non abbia saputo esprimersi, in una o più prove scolastiche, al meglio in una materia la quale, tuttavia, l’insegnante riconosce che risulterà fondativa la vita quotidiana, il lavoro, le relazioni sociali dell’alunno dopo il percorso scolastico, meriterà una valutazione finale più alta rispetto ad un alunno competente, ma che si riconosce che abbandonerà la materia il giorno dopo la fine del percorso scolastico.

L’insegnante capace nel valutare risulta colui il quale è in grado di riconoscere nel presente di un alunno, in proiezione, il suo rapporto futuro più o meno segnante con la materia in oggetto.

L’insegnante non come tecnico che opera per migliorare la capacità dell’alunno sulla sua materia, ma come appassionato e divo delle conoscenze plurali, per le loro intersezioni e per le loro complicazioni.

Meglio un insegnante star che conosce la materia e insegna meno, ma che travolge il cuore degli alunni, che un insegnante mulo della scolastica, che rimane, a lungo termine, piatto nella sua pratica.

 

Pubblicato da vignatavan

Nicolò Vignatavan, full name Nicolò Vigna Tavan (born 1 december 1991). Science historian, inclusion professor, forensic engineer.

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